- Dal 20 Maggio 2019 Al 22 Maggio 2019
- Luogo Milano
- Sede Four Points By Sheraton
Le linee guida ESC 2014 sul trattamento della EP sottolineano l’importanza decisiva della terapia anticoagulante in questa patologia e raccomandano i NAO come alternativa all’utilizzo della combinazione tra anticoagulanti parenterali e VKA o della monoterapia con VKA, specificando però che l’impiego dei NAO (rivaroxaban, apixaban, dabigatran, edoxaban) è sconsigliato nei pazienti con grave insufficienza renale.
NAO e VKA sono stati messi a confronto tra loro e con placebo nel trattamento dei pazienti con TEV. Tutti i NAO si sono mostrati superiori a placebo (80-92% RRR) nel ridurre il rischio di recidive di TEV, con differenti profili di prevenzione del sanguinamento. Il minor rischio di sanguinamento garantito dai NAO rispetto ai VKA sta cambiando la valutazione del profilo rischio-beneficio tra i clinici. Quando un clinico deve decidere, dopo tre mesi di trattamento, se continuare la terapia anticoagulante o interromperla, deve valutare il rischio-beneficio nel singolo paziente. Per valutare correttamente i benefici dei NAO nella pratica clinica è importante analizzare i tassi di recidiva di TEV in relazione al sanguinamento. In una recente review sul trattamento esteso con NAO i tassi di recidiva di TEV risultano molto bassi nei pazienti trattati con NAO (rivaroxaban, apixaban e dabigatran) e significativamente più elevati (circa 10%) nei pazienti trattati con placebo.
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